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FESTIVAL DELL’ARCHITETTURA 8/2013
                  Parma, Reggio Emilia,  Modena, Forlì
SCENARI DEL PROGETTO  URBANO
                    teatralità urbana, Via  Emilia, città compatta, post-emergenza terremoto 
                    
                    Un tema, diversi  problemi
Il titolo della nuova edizione del Festival  dell’Architettura apre ad un molteplice problematico che sta caratterizzando il  divenire della città, e nella fattispecie delle città emiliane, secondo un  ambito europeo di possibile nonché indispensabile confronto.
                    Il problema della teatralità urbana emerge nel momento  in cui la città cessa di espandersi e necessariamente deve guardare a se stessa  così rilevando il deficit identitario di immagine nonché di vivibilità ed  appartenenza che ha contraddistinto il suo recente sviluppo. Come recuperare  attraverso gli strumenti dell’architettura e del progetto urbano una condizione  in cui la città, in particolare quella della periferia, ridiventi teatro delle relazioni e delle  rappresentatività sociali che la animano?
                    A questa problematica si collega quella della ricerca di  modelli idonei ad interpretare processi di trasformazione e densificazione del  corpo urbano, nell’accezione della cosiddetta città compatta secondo  logiche di ristrutturazione della morfologia urbana, in particolare quella  cresciuta attraverso una mera addizione di corpi edilizi e spazi senza alcuna  denotazione formale. La restituzione del secondo stato di avanzamento della  ricerca Spinner 2013 sulle centralità  urbane, a confronto con altri casi europei, prefigura un avanzamento nella  messa a fuoco di possibili scenari dove poter coniugare densificazione e senso  rinnovato dei luoghi urbani. 
                    Il duemiladuecentesimo anniversario della fondazione della Via Emilia porta infine il tema urbano  alla sua origine poleogenetica così come si esplica nel sistema policentrico  delle città dell’Emilia occidentale rivelando straordinarie potenzialità  identitarie e di trasformazione futura.
                    Infine il caso del terremoto, e delle calamità in genere,  sollecita la messa a punto di risposte sugli aspetti insediativi da parte della  città in termini di prevenzione, organizzazione della fase di emergenza,  attivazione dei processi rigenerativi nei tempi medio lunghi. Il recente caso  emiliano è in grado di restituire un primo bilancio di come è stato  interpretato e si va oggi sviluppando questo quadro di risposte. In particolare  la fase della post-emergenza terremoto apre ad una serie di opzioni  metodologiche sui criteri di riorganizzazione insediativa di cui si auspica una  sistematizzazione disponibile per il futuro.
Prof. Carlo Quintelli, Direttore del Festival dell’Architettura