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Festival dell'architettura

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#PARMALECTURES martedì 24 giugno 2014 - DANIEL SHERER

16-06-2014


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Dopo la conferenza di Jaques Gubler il Festival dell’Architettura prosegue la programmazione del decennale con il terzo incontro delle PARMA LECTURES, una serie di conferenze, presentazioni e occasioni di confronto di importanti figure della scena dell'architettura italiana e internazionale.
 
Martedì 24 giugno 2014 alle ore 15.30 al Palazzo del Governatore si terrà la seconda lecture con Daniel Sherer, dal titolo Franco Albini: la poetica della sospensione. Introducono Carlo Quintelli e Carlo Gandolfi. 
Per l’evento è stato ottenuto dall’Ordine degli Architetti l’accreditamento al fine della formazione continua permanente dei professionisti.

Daniel Sherer, Professore di storia e teoria dell'architettura alla Columbia University Graduate School of Architecture, Planning and Preservation e Professore a contratto di Storia dell'architettura e urbanistica alla Yale University School of Architecture.

La conferenza parte dalla tesi che la poetica della sospensione offre una chiave di lettura importante per capire il rapporto tra design e architettura nell'opera di Franco Albini. Fin dagli esordi a metà degli anni Trenta, Albini cerco di liberare l'oggetto dalla forza di gravità, accentuando le possibilità estetiche e tecniche di sospensione e gli effetti tettonici inaspettati derivati da esse. Attraverso una lettura concisa di diverse tappe dell'iter albiniano --La Stanza per Un Uomo alla VI Triennale di Milano del 1936, il Soggiorno di Una Villa della stessa Biennale, il Mobile Radio del 1938-40, la Libreria sospesa del 1940, la Poltroncina pieghevole Consigliere, L'appartamento Albini a Milano del 1938-40, il Negozio Sampo Olivetti a Parigi del 1958-60-- si chiariscono le implicazioni concrete e le conseguenze estetiche della dialettica architettura/design nel progetto complessivo albiniano di rinnovare i principi fondamentali del moderno. La conferenza finisce con una meditazione sul ruolo del vuoto e dello spazio concepito come negazione e come ambito di forze materiali ed estetiche nell'opera di Albini, in dialogo con le premesse delle avanguardie storiche (in particolare, quelle russe (Tatlin, Leonidov) e l'interesse per le strutture a tenda nell’opera lecorbusierana negli anni ‘30 (esp. la Pavilion des Temps Nouveaux del 1937).

Ricordiamo che Franco Albini ha depositato in territorio parmigiano due architetture: il simbolo del moderno in architettura rappresentato dagli uffici INA in via Cavour a Parma (1952) e le terme Luigi Zoia a Salsomaggiore (1963).


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