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Festival dell'architettura

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Alberto Ferlenga

WAVe. Workshop estivi all'Università IUAV Venezia

Abstract
L'articolo illustra l'esperienza degli workshop estivi allo IUAV ed indaga le ragioni che stanno alla base del successo di questa iniziativa didattica nata nel 2002. L’evento, che conclude l’anno scolastico, segna un momento di grande apertura per giovani aspiranti architetti: si tratta di 30 atelier che prevedono la partecipazione di circa 1800 studenti del triennio di Architettura. A dirigere gli atelier sono chiamati architetti provenienti da tutto il mondo e appartenenti a generazioni e formazioni molto diverse tra loro. L’idea è quella di far interagire l’attrattività di Venezia con la specificità di una scuola come lo IUAV per dare corso ad un esperimento didattico che costituisca un fattore di moltiplicazione dell’esperienza formativa degli studenti.


Gli workshop estivi allo IUAV di Venezia nascono, su iniziativa dell’allora Preside della Facoltà di Architettura Carlo Magnani, nel 2002. La formula è sin dall’inizio diversa da quella dei molti workshop esistenti, episodicamente o stabilmente, in molte altre scuole del mondo. Per prima cosa è la dimensione a farli pressoché unici. Si tratta, infatti, di 30 atelier che prevedono la partecipazione di circa 1800 studenti del triennio di Architettura impegnati in un lavoro comune indipendentemente dall’anno di corso cui sono iscritti. Frequentare questi concentrati di progetto fa parte integrante del loro carico didattico e attribuisce i crediti di un laboratorio ma non è certo l’obbligatorietà a fare degli Workshop l’esperienza più attesa per uno studente IUAV. L’evento, che conclude l’anno scolastico, segna, infatti, un momento di grande apertura per giovani aspiranti architetti la maggior parte dei quali non ancora svezzati dall’esperienza Erasmus. A dirigere gli atelier sono chiamati architetti provenienti da tutto il mondo e appartenenti a generazioni e formazioni molto diverse tra loro. La loro presenza durante le tre settimane di lavoro contribuisce a fornire agli studenti veneziani un punto di vista differente da quello dentro cui hanno iniziato a formarsi, facendo percepir loro, nel concreto di un’attività progettuale, la molteplicità di approcci e linguaggi che caratterizza il panorama attuale dell’Architettura e preparandoli, in questo modo, anche alle successive esperienze fuori dal loro paese. Il confronto avviene, però, a più livelli. Gli architetti invitati non si confrontano solo con gli studenti ma anche tra loro e con i docenti IUAV che partecipano all’evento. Le giornate sono, così, integralmente dedicate all’architettura, scandite dai ritmi alterni del workshop, dai sopralluoghi, dalla costruzione di modelli, e dagli appuntamenti fissi costituiti dalle conferenze che rappresentano un appuntamento quotidiano per tutti i partecipanti e in generale per la comunità IUAV. Durante gli ormai tredici anni di questo avvenimento, che dopo la gestione di Carlo Magnani ha visto quella di Giancarlo Carnevale, succedutogli alla Presidenza della Facoltà di Architettura, si sono avvicendati a Venezia, nelle varie edizioni, gli architetti più noti nel panorama mondiale. La lista è lunga e impressionante e comprende premi Pritzker come Eduardo Souto de Moura, architetti di fama mondiale come Alejandro Aravena, Javier Corvalán, Solano Benítez, Francis Kéré, Max Dudler, Carme Pinós, Sean Godsell, maestri come Pancho Guedes, Yona Friedman, Antonio Monestiroli, giovani emergenti come TYIN tegnestue, Clinica Urbana ecc. Gli workshop, che nel corso delle varie edizioni hanno assunto la denominazione di Wave, hanno subito nel tempo poche modifiche rispetto alla formula originaria. L’idea rimane quella di far interagire l’attrattività di Venezia con la specificità di una scuola di architettura come lo IUAV per dare corso ad un esperimento didattico che costituisca un fattore di moltiplicazione dell’esperienza formativa degli studenti calandoli in uno scenario internazionale in cui possano verificare il livello e la spendibilità della loro formazione, accrescerli in progressione geometrica e soprattutto lasciarsi contagiare dall’energia e dalla passione che scaturisce dal lavoro comune di un così gran numero di giovani e meno giovani architetti. Si può ben dire che per le tre settimane della manifestazione il “campus” di Santa Marta, dove Wave si svolge, assuma le sembianze di un festival di architettura con la differenza, rispetto ad altri tentativi in questo senso, di poter contare su di una massa continua di presenze che difficilmente i festival veri e propri, svolti in varie città italiane, sono riusciti ad avere.

Negli ultimi anni Wave ha rafforzato la sua presenza e la sua riconoscibilità attraverso un blog dedicato e stabile e l’apertura alla partecipazione di una ampia quota (150) di studenti stranieri aggiuntivi (oltre a quella, già presente, degli studenti in Erasmus a Venezia) selezionata tramite apposita call. Al tempo stesso è stato rafforzato il rapporto con la città sia attraverso il coinvolgimento del Comune di Venezia che attraverso la scelta di un tema cittadino su cui misurarsi. L’ultima edizione ha visto come luogo di progetto l’area industriale di Porto Marghera. La scelta ha almeno due elementi di interesse: il primo riguarda il fatto di costituire la questione veneziana per eccellenza, per quanto riguarda il futuro della città; il secondo di essere una delle aree industriali di maggiore estensione al mondo investita dal problema della dismissione e dalla conseguente necessità della bonifica ma anche da una nuova vitalità, e resa unica dal rapporto diretto con la laguna e dall’affaccio verso Venezia. Dentro l’enorme estensione dell’area gli architetti sono stati lasciati liberi di individuare una serie di sotto-aree in cui declinare progetti a loro piacimento scegliendo, di volta in volta, la scala architettonica, o quella urbanistica o paesaggistica. Il materiale di partenza, predisposto da IUAV ha fornito la base per una conoscenza non sempre facile per i docenti stranieri dando indicazioni che riguardavano la storia e il presente dell’area.

Lo svolgimento pratico degli workshop vede le aule di Santa Marta e dei Magazzini come sfondo operativo mentre gli attori sono costituiti dalla massa degli studenti, dagli assistenti attribuiti ad ogni atelier e dai docenti invitati o provenienti dai ranghi IUAV. La frequentazione incrociata delle aule da parte di studenti o visitatori, incuriositi dalle fasi di lavorazione dei progetti, è continua e si intensifica mano a mano che le varie proposte prendono forma. Idee e osservazioni trovano, poi, un assetto finale nella mostra che viene allestita nelle stesse aule in cui i laboratori si sono svolti. Inutile dire che la gestione di 2000 studenti, 30 docenti e almeno altrettanti tutor non è cosa facile. Nei mesi precedenti lo workshop e nei giorni del suo svolgimento tutta la struttura IUAV è chiamata ad uno sforzo eccezionale mentre un gruppo scelto di giovani dottorandi assicura “sul campo” un’assistenza che prevede la risoluzione dei problemi più svariati: dalla consegna dei materiali per i plastici, all’organizzazione delle giornate. Dall’ultima edizione il “giornale” che documentava l’evento giorno per giorno è stato sostituito dal blog e da un diario filmato realizzato da giovani filmakers IUAV i cui materiali hanno fornito la base del video conclusivo che ha documentato le fasi salienti di Wave 2013.

Indubbiamente è nei giorni finali che il grande workshop raggiunge il suo momento di maggior intensità. Nelle ore che precedono la chiusura le aule vengono allestite nei modi più svariati e trasformano tutta l’area di Santa Marta in una grande esposizione che non solo documenta il lavoro svolto, ma fornisce anche uno spaccato delle tendenze in atto nel panorama architettonico contemporaneo. Il penultimo atto è il lavoro di una giuria - presieduta nella passata edizione da Mario Botta - che visita la mostra, ascolta le presentazioni e segnala le migliori “performance”. L’ultima immagine è la grande, affollatissima assemblea che festeggia i vincitori e conclude l’evento.


Alberto Ferlenga è professore ordinario di Composizione architettonica e urbana e direttore della Scuola di dottorato presso l'Università Iuav di Venezia.


Sitografia
http://wave2013iuav.wordpress.com/
http://wave2014iuav.wordpress.com/

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