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Il caso di Tor Bella Monaca a Roma / 1

Rigenerare i quartieri di Edilizia Residenziale

Marta Calzolaretti

Planimetria di Tor Bella Monaca

Planimetria di Tor Bella Monaca

La questione relativa alle modalità e agli strumenti da attivare per rigenerare le aree periferiche delle grandi città, siano esse formate da tessuti edilizi diffusi o da grandi interventi progettati, costituisce uno dei temi fondamentali su cui oggi si devono misurare programmi di ricerca scientifica e capacità realizzative delle amministrazioni.

La recente proposta del Sindaco di Roma Gianni Alemanno di demolire il quartiere di Tor Bella Monaca, realizzato in base alla legge “167” negli anni ’80 e ricostruirlo secondo il progetto elaborato da Leon Krier ha posto la questione al centro dell’attenzione, non solo fra gli addetti ai lavori ma anche nell’opinione pubblica.

Presentata pubblicamente lo scorso 3 novembre, successivamente sostenuta in un convegno di studi e riconfermata nella riunione degli “Stati Generali” del Comune di Roma nel mese di Febbraio, la proposta ha sollecitato la discussione su alcuni temi fondamentali, a cominciare da quale idea di città sia oggi più appropriata alle esigenze della vita contemporanea e in quali forme essa si possa esprimere.

Tor Bella Monaca rappresenta un caso esemplare per mettere a punto metodi e criteri d’intervento per ristrutturare parti di città partendo dall’esistente.
Sono operazioni a diverse scale, da quella urbana alla ristrutturazione degli edifici, dove la rigenerazione e il completamento dei tessuti esistenti consentono il riuso e la riconfigurazione di aree irrisolte o di spazi rimasti vuoti tra gli edifici. Alla scala edilizia le operazioni di adeguamento tipologico ed energetico hanno dato luogo a soluzioni in alcuni casi di notevole interesse e reale capacità di incidere sulla qualità architettonica delle città.

La valutazione delle criticità e delle opinioni degli abitanti, le evidenti potenzialità del quartiere, tra cui la qualità dei collegamenti pubblici esistenti e previsti che lo mettono in rete con tutta la città e il valore del contesto paesaggistico e ambientale in cui è inserito, hanno reso più forte la nostra convinzione che sia possibile trasformare Tor Bella Monaca in un quartiere modello di sostenibilità.

A seguito di analisi e verifiche sulle condizioni sociali e di welfare e sullo stato del quartiere in tutti i suoi aspetti fisici e ambientali riguardanti sia il costruito che gli spazi aperti pubblici, considerando la sostenibilità economica, sociale e ambientale un criterio generale comune, sono emersi i temi principali su cui lavorare: la riorganizzazione delle reti infrastrutturali e degli spazi pubblici all'aperto, il disegno del suolo e la ristrutturazione dei piani terreno degli edifici.

La grande quantità delle aree ad uso indefinito, (secondo i nostri studi, poco meno del 40% del totale delle aree aperte) è di difficile manutenzione e gestione, viene abbandonata al degrado fisico e quindi insicura, mentre, opportunamente trasformata anche attraverso la realizzazione di nuove costruzioni, servizi e strutture produttive potrebbe costituire una grande opportunità per il quartiere.

Questa questione si lega profondamente alla necessità di ripensare il disegno del suolo e con questo la ristrutturazione dei piani terreni degli edifici, oggi prevalentemente adibiti ad abitazione.
Il presupposto ineludibile infine di non ampliare il perimetro urbano e allo stesso tempo l’esigenza di trasformare profondamente il quartiere, indirizzano verso scelte di densificazione, di “costruire sul costruito”.

La presenza di grandi aree vuote infatti, insieme al ruolo che il quartiere può assumere nel settore urbano, consentono di ipotizzare operazioni edilizie, utilizzando le diverse esperienze positive di project financing, per realizzare strutture pubbliche e private al fine di aumentare gli spazi per attività lavorative, servizi a scala di settore urbano (biblioteca/mediateca, multisala cinematografica, parco archeologico, ecc.), i servizi alla scala di quartiere (per le persone anziane, per i bambini, ecc.) e le residenze per utenti speciali (studenti, lavoratori temporanei, persone sole, co-housing, ecc.).

La proposta di Alemanno-Krier si muove in tutt’altra direzione.
Essa parte dal presupposto che operazioni di demolizione risolvano i problemi sociali esistenti nella zona - provocati anche dal sistema un tempo usato per le assegnazioni delle abitazioni - attraverso messaggi in grado di catturare l’opinione pubblica, oggi soprattutto preoccupata dalla microcriminalità diffusa nel quartiere, e di rispondere alla diffusa aspirazione a soluzioni insediative che soddisfino la richiesta di individualità ma non si pongono il problema della cancellazione di quanto di positivo si è sedimentato nella ormai quasi trentennale esperienza di Tor Bella Monaca e della ricerca di un giusto equilibrio, che è possibile trovare a partire dalla situazione attuale del quartiere, tra esigenze di individualità ed esigenze collettive di una “comunità” che vive e vuol vivere all’interno di una grande città come Roma.

Marta Calzolaretti
Professore Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana presso la Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” dell'Università di Roma "La Sapienza"

Workshop interdipartimentale di studio su Tor Bella Monaca:
HousingLab, Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma; Dipartimento di Architettura e Pianificazione, Politecnico di Milano; Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Ambiente, del Territorio e Architettura, Università degli Studi di Parma; Dipartimento di Progettazione e Costruzione dell’Ambiente, Università di Camerino; Dipartimento Infrastrutture Design Engineering  Architettura e Dipartimento Ambiente Reti Territorio, Università degli Studi G. D’Annunzio, Pescara; Dipartimento di Architettura e Progetto, Sapienza Univesità di Roma; Dipartimento di Progettazione e Studio dell’Architettura, Università degli Studi Roma Tre; Dipartimento di Cultura del Progetto, Seconda Università degli Studi di Napoli; Dipartimento di Architettura e Analisi della Città Mediterranea e Dipartimento di Arte, Scienza e Tecnica del Costruire, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.


 

Tor Bella Monaca

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